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DECEUNINCK ha il piacere di narrarti la storia della finestra: l’Art Nouveau

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Complesso fenomeno stilistico caratterizzato dalla linea sciolta e sinuosa che coinvolge l’architettura, la pittura, la scultura e ogni oggetto della vita quotidiana, attraverso decorazioni,

l’Art Nouveau offre la bellezza senza tempo delle sue opere che ci danno l’orientamento culturale di un determinato periodo storico, quello dell’inizio Novecento: il “secolo breve”.

 

Il movimento dell’Art Nouveau, che coinvolge soprattutto l’architettura e le arti decorative, recupera l’eleganza delle forme della natura, dell’arte orientale e di quella gotica, in reazione allo scadimento di gusto provocato dalla diffusione della produzione industriale.

L’Art Nouveau allora si pone come un tentativo deliberato di creare un nuovo stile, libero dallo storicismo imitativo che dominava gran parte dell’arte e del design del XIX secolo.

È così che tra il 1880 e il 1910 fiorisce in tutta Europa e negli Stati Uniti un nuovo movimento artistico che interessa l’architettura e le arti applicate, uno stile di arte ornamentale estesosi in ogni paese con fisionomie particolari. L’Art Nouveau si sviluppa dapprima in Inghilterra e presto si diffonde nel continente europeo, assumendo denominazioni diverse e caratteri differenti a seconda delle aree interessate. In Francia e in Belgio prende il nome di “Art Nouveau”, in Gran Bretagna “Modern Style”, “Modernismo” in Spagna, “Jugendstil” in Germania, “Sezessionstil” in Austria, “Liberty” (Stile Floreale) in Italia, dal nome dei magazzini londinesi di Arthur Lasenby Liberty.

Le sue premesse risalgono alla metà dell’Ottocento quando, in occasione dell’Esposizione internazionale tenutasi a Londra nel 1851, il critico John Ruskin auspica un ritorno alla creazione artigianale prendendo le distanze dalla produzione industriale.

Il contributo dei dibattiti dell’epoca favoriscono la genesi dell’Art Nouveau attraverso la riscoperta del medioevo e la conseguente rivalutazione dello stile gotico (in Francia, ad esempio, si riscopre anche il rococò). Traendo spunto dalla vena decorativa insita negli stili storici dei loro Paesi d’origine e soprattutto nell’arte orientale, di cui apprezzano le forme al tempo stesso semplici e seducenti, l’Art Nouveau si caratterizza per l’uso di una linea lunga, sinuosa e organica. L’aspirazione dell’artista Art Nouveau a integrare le diverse arti (architettura, interior design, gioielli e design in vetro, manifesti e illustrazioni) è soprattutto evidente nel caso degli edifici, progettati come un unicum di architettura e decorazione in cui motivi floreali, delicate nervature, ambienti vegetali, viticci, modanature si esaltano e risaltano. Nonostante l’intento sociale dei suoi precursori, primo fra tutti Ruskin, l’accuratezza con cui questi artisti polivalenti realizzano le loro opere e la ricercatezza dei materiali impiegati trasformano ben presto l’Art Nouveau in arte di élite, destinata a classi agiate.

Mettendo in atto una rivoluzione estetica e rendendo visibili i suoi valori di riferimento e la sua progettualità si pone in antitesi rispetto alla tradizione.

Tuttavia, anche se nato per distaccarsi dal classicismo e dal manierismo imperante alla fine dell’Ottocento, effettivamente, almeno nel campo dell’architettura, lo stile Art Nouveau è l’ultimo modo classico di concepire l’aspetto esteriore degli edifici (facciate, finestre, porte, etc) secondo le regole che venivano insegnate, tramandate ed eseguite da secoli dagli architetti occidentali. La costruzione Art Nouveau è un momento fondamentale di transizione verso l’architettura moderna in quanto a partire dalle innovazioni tecnologiche e le modalità di progettazione i nuovi materiali utilizzati (ferro e cemento) vengono trattati in modo del tutto nuovo.
Consideriamo ad esempio la finestra. Essa veniva concepita con cornici e architrave fin dalla metà del Cinquecento; la finestra Art Nouveau continua a essere costruita con gli stessi elementi. Lo stile Art Nouveau con le sue forme e la ricerca degli accostamenti cromatici, trova una delle sue massime espressioni proprio nella realizzazione dei serramenti, sia per quanto riguarda il disegno dei telai, sia per ciò che concerne la decorazione delle superfici delle ante. È proprio di questo stile il trionfo di finestre e porte interne vetrate con raffinate decorazioni e infinite variazioni cromatiche. Queste bellissime realizzazioni, ottenute secondo la tecnica del vetro piombato, creano interessanti giochi di riflessi colorati. Gli elementi floreali stilizzati, ottenuti utilizzando vetri di colorazioni diverse, sono gli aspetti più ricorrenti in questo tipo di serramenti dando luogo ad effetti suggestivi nella diffusione della luce.

Con l’Art Nouveau si apre quindi una nuova e moderna stagione delle vetrate.

Il suo grande esponente, l’americano Louis Comfort Tiffany, inventa un nuovo modo di costruire vetrate ed oggetti in vetro colorato sfruttando i giochi di luce e gli effetti di iridescenza ottenuti dal vetro opalescente che si diffondeva in quel periodo. In Francia le arti decorative Art Nouveau hanno il loro centro a Nancy, dove opera Émile Gallé che nell’arte vetraria introduce molte innovazioni, quasi tutte ispirate alle tecniche orientali. Ricordiamo poi il più geniale architetto dell’Art Nouveau in Spagna, Antoni Gaudí y Cornet, che nelle sue opere ricerca una corrispondenza tra forma naturale e forma architettonica (alberi/colonne, fiori/ornamenti) trasformando la natura stessa in elemento decorativo. Invece in Austria gli esponenti della Secessione, avvenuta nel 1897 in reazione all’accademismo austriaco, rinunciando al decorativismo che si sviluppa in Belgio e in Francia, si accostano all’Art Nouveau secondo la sobrietà della variante inglese. L’Italia dal canto suo recepisce in ritardo le novità dell’Art Nouveau (più spesso citato come stile Liberty o Floreale), accogliendo le proposte europee secondo una variante che privilegia lo sfarzo e l’esuberanza decorativa. L’Art Nouveau italiano (Liberty) viene pertanto considerato all’estero un fenomeno marginale, provinciale. È anche vero che la religione del bello, che si diffonde in Italia dal 1902 in occasione dell’Esposizione internazionale di arti decorative moderne a Torino, dona una serie di testimonianze architettoniche e decorative straordinarie tra le quali Casa Righetti a Trieste, Palazzo Mannajuolo a Napoli, Villa Contini a Civitanova Marche, Villino Ida a Palermo.

Deceuninck ti aspetta il mese prossimo con l’evoluzione della finestra nel corso del XX secolo…
Alla prossima!!