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In pieno periodo di festività di fine anno, Deceuninck, ti propone un altro appuntamento con un racconto cinematografico in cui le finestre sono protagoniste.

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In pieno periodo di festività di fine anno, Deceuninck, ti propone un altro appuntamento con un racconto cinematografico in cui le finestre sono protagoniste.

Diretto nel 1987 dal regista, sceneggiatore e produttore statunitense, Curtis Lee Hanson, “The Bedroom Window” è basato sul romanzo “The witnesses” scritto e pubblicato nel 1971 da Anne Holden. Inizialmente criticato negativamente dal New York Times viene successivamente rivalutato dal giornalista Derek Amstrong di AllMovie, database metadata di cinema, musica e televisione, diretto dalla All Media Network. Direttore della fotografia è il noto fotografo britannico Gilbert Taylor. Nel 2009, venne annunciato che lo scrittore di Scream, Kevin Williamson, stava lavorando alla sceneggiatura per un remake di “The Bedroom Window” . Tuttavia, non sono poi state rivelate ulteriori informazioni riguardanti la possibile data di rilascio o la fase attuale della produzione.

La vicenda di questa pellicola cinematografica vede il giovane Terry Lambert che intrattiene una relazione clandestina con la seducente Sylvia, moglie del suo capo Collin, uomo molto in vista di Baltimora.

Una notte dopo una festa in ufficio, i due amanti sono a casa di lui, quando Sylvia ode le grida di una ragazza venire da fuori. Spinta da quelle urla Sylvia, affacciandosi dalla finestra della camera da letto di Terry, assiste inevitabilmente ad un’aggressione da parte di un malvivente nei confronti di una giovane ragazza, che poi sapremo chiamarsi Denise. Sylvia, cosciente della delicatezza della propria situazione, e quindi non volendo che la relazione clandestina col giovane Terry, che nel momento del fatto era sotto la doccia, venga scoperta, è riluttante a parlare con la polizia raccontando quanto visto e denunciando il fatto. Invece Terry, che nulla ha potuto sentire e vedere, vuole che l’aggressore sia catturato e pensa bene di improvvisarsi testimone oculare, fornendo alla polizia la descrizione dell’aggressore, pur non essendo in grado di identificarlo, ricapitolando e contrabbandando come proprie, ad uso della polizia, le impressioni visive dell’amante. Per coincidenza, quella notte stessa un’altra ragazza viene aggredita e uccisa, si suppone da un maniaco sessuale.

La Polizia non esita a collegare i due omicidi, sospettando comunque anche il giovane Terry che verrà da allora controllato.

Ben presto Terry scopre chi è l’aggressore facendolo catturare dalla polizia: un tipo dai capelli rossi che si era messo a pedinare, di nome Henderson. Durante il procedimento giudiziario, però, la difesa di Henderson è molto abile: l’avvocato ha scoperto che Terry è miope e porta lenti a contatto tantoché diventa chiaro che questi non avrebbe potuto assistere all’assalto. Pertanto, gli viene contestata la sua capacità di vedere da una finestra, alle due di notte e per pochi istanti, ciò che è accaduto a Denise, la ragazza aggredita vicino alla casa sua. Il giovane Terry diventa il principale testimone dell’accusa. Tuttavia le dichiarazioni successive di Terry mancano di coerenza, e a seguito di un altro omicidio del serial killer, il giovane diventa il principale sospettato nel caso, mentre Henderson viene scagionato. Denise, la prima vittima del maniaco, cogliendo in aula i gesti ed i suggerimenti che da lontano Sylvia fa all’amante durante la sua deposizione, fa presto a intuire la verità. Dopo il processo, una volta tornato in libertà, Henderson, avendo riconosciuto Sylvia come la donna che lo ha visto dalla finestra mentre aggrediva Denise, cercherà di far pagare duramente a Terry la sua testimonianza. Nel frattempo quest’ultimo cerca di convincere Sylvia a rivelare la verità sulla notte dell’aggressione. I due amanti si incontrano fugacemente a teatro, dove lei e suo marito stanno guardando un’esibizione di danza classica, ma la donna rifiuta nettamente le suppliche di Terry. All’uscita dall’edificio, Terry nota l’auto di Henderson parcheggiata fuori e capisce che l’uomo è lì per prendere di mira Sylvia. Il giovane apprestandosi in soccorso dell’amante, ma non arrivando in tempo, scopre che la donna è già stata pugnalata a morte da Henderson che poi lascia il teatro in silenzio. Sylvia muore tra le braccia di Terry che ora diventa il principale sospettato dell’omicidio. Tuttavia, sarà soltanto con l’aiuto della stessa scampata vittima dell’aggressione, Denise, che Terry riuscirà a far cadere in trappola il vero colpevole mettendolo fuori gioco. Denise, fingendosi a Henderson la sua prossima possibile vittima nel bar, gli permette di seguirla a casa dove dovrebbe essere colto in flagrante. Carl la aggredisce, ma viene presto affrontato da Terry che arriva sul posto. I due uomini iniziano una colluttazione mentre Henderson tenta una via di fuga, anche se viene presto circondato da macchine della polizia che poi lo arrestano.

Operazione molto derivativa, con vaghi rimandi a “La finestra sul cortile” (1954) di Alfred Hitchcock, che tuttavia rimane un thriller diligente di discreto intrattenimento e pieno di suspense con una storia tesa e concentrata che un po’ scema nel terzo atto del racconto.

Davvero hitchcockiani anche la scelta dei luoghi e materiali (il teatro, il sipario), così come la metafora della finestra che insieme accoglie lo spettacolo sconvolgente di ciò che può accadere e può essere visto: un qualcosa di cui si può essere testimoni, partecipi e attori inesorabili.

La finestra cui tutto si riconduce quando ciò che è stato visto è una verità da cui non si può prescindere.

Deceuninck ti aspetta nel 2018 con nuovi racconti cinematografici in cui è protagonista la finestra!